Molti di noi hanno visto le vignette di questo particolare illustratore in giro per il web, penso sopratutto su Facebook. Immagino anche che Joan Cornellà debba la sua fama sopratutto al web, perché è proprio qui che la sua comunicazione è forte. Quando si scrolla la bacheca, se è presente una sua pubblicazione, lo si nota subito e ci si ferma, perché "è Cornellà con un'altra delle sue assurde vignette"; questo dovrebbe essere più o meno quello che succede. Le sue immagini sono spudorate, senza filtri - pop. La sua satira grottesca ci mette di fronte a situazioni così assurde che se spogliate dall'esagerazione troviamo sincera verità. Quello di Cornellà è un prendersi gioco di ciò che più ci fa ribrezzo o paura, o semplicemente e volgarmente schifo, con un'originale tecnica e pulizia; per non parlare dell'uso dei colori. L'artista spagnolo ha creato una dimensione in cui può accadere qualunque cosa sorridendo; quel sorriso demenziale che spesso vediamo sui volti dei suoi personaggi.  Joan ha inserito dei punti cardine a cui legarsi, come il sopracitato sorriso iconico dei personaggi, i colori e l'assurdità. Questi punti sono fondamentali per una buona comunicazione, succede spesso nei film o nelle serie TV che ci affezioniamo ad un personaggio secondario, con "quella" caratteristica interessante, che ci intriga più del protagonista, che ce lo fa adorare nel tempo. Ecco, serve per rendere il tutto più interessante. Cornellà non colpisce solo a primo impatto con un intelligente uso dei colori, non fa solo satira eccessiva (in senso buono) e grottesca con genialità, ma ci mostra anche piccole cose a cui nel tempo ci affezioneremo, piccole cose che nel tempo rimarrano nella nostra testa, per riconoscerlo nel futuro. In una chiave molto più colorata possiamo dire che anche lui come Banksy parla di realtà e verità non sempre facili da ammettere pubblicamente, qui però nessuna specie di Sindrome di Stoccolma. Cornellà ha reso divertente cose tutt'altro che tali, e questo non è poco. Ci ha educati nel tempo a notarlo, a notare il sorrisetto e farci caso; e non farci caso è difficile, date le situazioni da lui rappresentate. Questo ha fatto sì che nel tempo quei punti cardine si rafforzassero nella nostra memoria, rendendo le sue opere inconfondibili.  Questi spunti si possono utilizzare in molte situazioni di comunicazione, se si punta a qualcosa di duraturo e a lungo termine. Educare il pubblico, farlo affezionare ai dettagli e non solo all'insieme, i dettagli fanno sempre la differenza.

   - Anasse Nabil

Alcune delle opere di Joan Conrellà:

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